[please redial your call (except you don't mind it or give anybody the creeps worrying about hiding that you mind it so nobody's feelings will be hurt)]

Sunday 27 March 2011

A Macerata come a Beautiful [27a giornata]

Settebello Udinese, Rata a picco - Per la Rata, perdendo 7-0 davanti al suo pubblico, il fiasco più clamoroso da quando Lucàgneli si occupa della fornitura di vino alla sagra della porchetta  a Passo Ripe S. Ginesio: un cappaò pesantissimo che mette in serio pericolo la panchina di Luca Pioli. I friulani hanno il merito di condurre una partita perfetta. Guidolin, che non aveva mai vinto in casa dei Pistacoppi, si prende la sua meritata rivincita. Mattatori della partita Sanchez e Di Natale: 4 bocce a pallino per il cileno e 3 per l'attaccante della nazionale azzurra.


Friulani incontenibili nel 1° tempo - Il risultato si sblocca dopo appena quarantanove minuti di gioco. Armero, con una menata dolce e precisa come un bomba intelligente intellegentemente arricchita di uranio impoverito, fa sfilare il pallino sulla sinistra: l'ala Abbacchiotti, momentaneamente nel ruolo di terzino, dorme e Di Natale ne approfitta di testa per depositare la sua boccia alle spalle del portiere maceratese Silico': 1-0.
Dopo 18' l'Udinese raddoppia: sugli sviluppi di un calcio d'angolo, Sanchez prende la boccia in area e da pochi passi ribadisce, citando il Presidente del Consiglio, la sua estraneità ai fatti: 2-0. 
Pioli prova a rianimare la squadra con un massaggio cardiaco ma si arresta proprio sul più bello, cioè prima della respirazione bocca a bocca a Sergio Raponi detto lu Mattarellu [non tanto per le sue illuminanti aperture improvvise di gioco, quanto per la sua passione per gli gnocchi di Nonna Pia]: Pioli non ce la fa proprio, le labbra carnose e madide di sudore del motorino del centrocampo biancorosso gli ricordano quelle di Orfeu, il suo primo amore al Liceo Classico: il ribrezzo è troppo grande, la Rata non reagisce e i bianconeri passano ancora: Di Natale serve un fantastico assist a Sanchez, che parte sul filo della linea da non oltrepassare per lanciare la propria boccia, la boccia entra in area, imbambola Silico' chiedendogli di riflettere sulle implicazioni che avrebbe il fatto che il nulla possa esistere sulla questione se sia logicamente possibile pensare una cosa impensabile e si  insacca in rete: 3-0.
Ad (ancora?) sei minuti dal termine del primo tempo i padroni di casa restano in dieci per l'espulsione dello stopper  Paccacerqua. I friulani approfittano della superiorità numerica e chiudono definitivamente il match, così, per sicurezza, tanto per non sbagliarsi: Asamoah lascia partire un destro potentissimo dai trenta metri, Silico' non controlla e Di Natale gonfia la rete alle spalle dell'estremo difensore biancorosso. 
Ma no, no, non basta, e, come se non bastasse, passa soltanto un minuto e Sanchez porta i suoi sul 5-0. I fischi del pubblico sommergono l'Helvia Recina.  A questo punto però Pioli capisce l'antifona e dà indicazioni ben precise ai suoi: la Rata sale in cattedra e, prendendo i giocatori dell'Udinese in contropiede, dando così uno schiaffo morale a chi dubitava della solidità di questo gruppo, fa ancora in tempo a segnarsi due autoreti con doppietta del Palpa [il bomber biancorosso Palpacelli, ndr] il quale, con un'acrobatica rovesciata da centrocampo e con un colpo di testa rasoterra sul palo opposto, si riporta appena sotto Di Natale in classifica marcatori; l'arbitro decreta la fine del primo tempo, i Boys in delirio in curva festeggiano degnamente gli spettacoli pirotecnici del loro bomber, seppure nella porta sbagliata.
 
La ripresa - Al rientro dagli spogliatoi un cambio per parte: Coda per Zapata e Gianfrancani per il disastroso oriundo di Villa Potenza Fefe', ma i ritmi oramai,
visto il risultato, calano notevolmente. L'Udinese conferma di giocare il miglior calcio d'Italia e vola all'assalto della Lazio al quarto posto.

Raponi: "Pajolittu [Pioli, ndr] c'ha l'1% de resta' sulla panchina della Rata, 'ccu Madopru!" - "Con Pajolittu agghio chiuso, a costu de jicce io in panchina! - prosegue surriscaldato il presidente - La mia prima ipotesi, 'cca Mado', è quella de affidare la squadra all'allenatore dei Pulcini, Ernesto Sparalesto. Pajolittu ha distruttu come póchi la mia Rata: quello che ne resta oggi è solo lu rsomigliu sbiaditu di quello che era!"

PIOLI: "Destroyed come póchi ce staco io" - Queste anf(r)attamente le prime dichiarazioni del coach della Rata. "È colpa mia, quando perdi una partita 7-0 la squadra non c'entra nulla, la responsabilità è soltanto mia, vuol dire che ho sbagliato io a preparare i panini ieri pomeriggio a merenda, evidentemente devo esserci andato giù pesante col ciauscolo. Però non mollo. La squadra è con me" ci tiene a precisare, e continua: "Le dimissioni non fanno parte del mio vocabolario. Le ho pure cercate su Wikipedia, ma niente".

Il Palpa: "Con Pioli, ma vedremo" - Anche il capitano-bomber ha detto la sua: "Sono il capitano, il ciauscolo da mettere nei panini della merenda comunque l'ho scelto io, non lo so, forse c'era troppo pepe - spiega il giocatore - Di sicuro c'è da fare i complimenti all'Udinese che ha fatto una partita perfetta, noi non siamo stati all'altezza nonostante la mia doppietta, c'è poco da dire, però da capitano vorrei cercare di vedere le cose positive, una su tutte che il ciauscolo che avevamo comprato l'abbiamo finito, sicchè per le prossime partite  ci rivolgeremo a un contadino diverso. Mi dispiace perché i miei compagni non si meritano tutto quello che è successo oggi. Va bene prendere i fischi, ma quello che chiedo adesso è di stare tutti vicini a questa squadra perché non è successo niente".
Accade l'inevitabile - Come era prevedibile, l'epilogo del rapporto, già teso da mesi, è l'esonero del tecnico, di cui la società dirama il comunicato nella tarda serata sulle frequenze di TMG [TeleMacerataGranne, ndr]. 


Il colpo di scena - in partenza per Roma per prepararsi concentricamente ad affrontare la sfida di domenica prossima contro la Lazio arriva eclatante la svolta societaria: Luca Pioli si toglie i vecchi abiti di dosso e si mette sù una parrucca per mimetizzarsi: ecco Caronte Pioli, il nuovo allenatore della Rata, il quale si presenta usando metafore dantesche: "Qui non è l'inferno, siamo tutti traghettatori. Ma se pensiamo a Caronte, qui non ci sono anime dannate da traghettare e questo non è un inferno. Anzi, essendo a Macerata, Civitas Mariae, possiamo sicuramente arrivare in paradiso".


Gli ambienti maceratesi sono in fibrillazione: i Boys accorrono all'aeroporto di Falconalra per salutare entusiasti il traghettatore.

Caronte Pioli, conscio dei risvolti che una batosta come quella rimediata dal suo precedessore Luca Pioli può comportare, parla soprattutto di lavoro psicologico: "Il 7-0 è un risultato difficile da metabolizzare, soprattutto dopo quei stramaledetti panini al ciauscolo: ci sarà da lavorare molto a livello mentale come sempre accade quando un allenatore subentra. Ma qui, nonostante il pessimo lavoro del mio precedessore, le qualità sono superiori ai problemi, credo nelle risorse della Rata". Chi vivrà, vedrà.

Saturday 19 March 2011

LEBENSLAUF

  • Im Jahr 1933 wurde Barbara Berlusconi [rechts] als siebenundzwanzigste Tochter des katholischen Kaisers Silvio Berlusconi im Schloss von Rom, der Haupstadt des Nordmittelmeerreichs, geboren.
  • Ein Jahr später wurde Moana Pavlova [links] in dem ärmsten Viertel der Hauptstadt geboren.
  • 1938 wurde Barbara Berlusconi gezwungen, Saif Gaddafi, den Sultan des muslimischen Südmittelmeerreichs, zu heiraten: das katholisch-muslimische Mittelmeerreich wurde wiedervereinigt.
  • Im Jahr 1952 schrieb sich Moan Pavlova an der Universität von Rom für das Studium der Literatur ein.
  • Zwei Jahre später wurde sie wegen religiöser und rassistischer Gründe zwangsexmatrikuliert.
  • Anfang 1955 fing der Prozess gegen Moana Pavlova an. Am Ende wurde sie hingerichtet. Barbara Berlusconi, anwesend im Prozess, verlobte sich mit Moana Pavlova und als Kaiserin änderte sie das Urteil in eine lebenslängliche Freiheitsstrafe um.
  • 1955-1961 schrieb Moana Pavlova "die zivilen Oden": die drei Bücher wurden von der geheimen revolutionären Gruppe, angeführt in incognito von Barbara Berlusconi, veröffentlicht. Moana kannte die Popularität.
  • Im Jahr 1962 brach der Bürgerkrieg aus.
  • Nach einem blutigen Jahr gewannen die Revolutionäre. Moana Pavlova wurde freigelassen.
  • 1964 fand die erste demokratische Wahl statt.
  • 1965 wurden die Rasse-Gesetze von dem Parlament abgeschafft. Es gab auch keine Staatsreligion mehr.
  • 1966 wurden homosexuelle Ehen anerkannt: Barbara und Moana konnten endlich ihren Traum wahrmachen.

    Wednesday 16 March 2011

    Auf dem Bild...


    Auf dem Bild gibt es zwei Menschen. Der Mann (eigentlich ist er ein Baby, trotzdem...) trägt ein weißes T-Shirt. Die W-Frage ist: Wie heißt er? Da er seine schwarze Jacke vergessen hat, kann man verstehen, dass er Fonzie ist. Die Frau ist sein erster Fan: sie liegt ihren Kopf auf ihrem rechten Arm und lächelt, weil Fonzie die Imitation von Beethoven ("la-la-la-la-laaa") gemacht hat!

    Saturday 5 March 2011

    U.S.A. purpose: the solution (the reflective-as-ein-Spiegel-from-the-collective-point-of-view-solution)

    "'And a U.S.A. purpose, desires?' [...] 'This you can't generalize on with most of us, since our whole system is founded on your individual's freedom to pursue his own individual desires.' [DFW]

    The truth (or what is suggested by who is speaking as such) is reversed so many times that one cannot remember any longer how many times, i.e. one cannot estabilish any longer whether the point of view being supported was what was initially stated as the truth or rather its contrary; what instead assurges as fundamental is the act of reversing in itself.

    [DFW] David Foster Wallace, "INFINITE JEST", LITTLE BROWN AND COMPANY; New York Boston London, 1996; pp. 422-423.

    Tuesday 1 March 2011

    Giacomo Puccini

    Als wichtige italienische Persönlichkeit wollte ich über den Nikolaus erzählen. Leider, als ich mit meiner Mamma telefoniert habe, hat sie mir erklärt, dass der Nikolaus aus einem Land kommt, wo es immer ganz viel Schnee gibt. Am Anfang war es mir eine große Überraschung und ich konnte es aber nicht glauben! Schließlich habe ich mich überzeugen lassen, dass dieses Land nicht Italien sein konnte, auch wenn es in den letzten Wintern auch in Italien ganz kalt war. Deshalb habe ich mich für Giacomo Puccini entschieden.

    Giacomo Puccini wurde am 22. Dezember 1858 in Lucca, Toscana, geboren.

    Seit vielen Generationen waren die Puccini Kapellmeister des Doms von Lucca. Deshalb, als Giacomo im Jahr 1863 den Vater verlor, wurde er zu einem Onkel fortgeschickt, um Musik zu studieren.

    Als Junge war Giacomo Puccini unruhig. Dieser Grundzug seines Charakters wird ihn nie verlassen.

    Im Jahr 1880 übersiedelte Puccini nach Mailand, weil die Königin Margherita, gebeten von der Mutter von Puccini, Giacomo Puccini mit einem Stipendium unterstützte, damit er in das Konservatorium eintreten konnte.

    1884 baute Puccini mit Elvira Bonturi, der Frau des Drogistes Narciso Gemignani aus Lucca, seine Familie auf.

    Im Jahr 1891 kehrte Puccini in die Toscana zurück, genau nach Torre del Lago (heutige Torre del Lago Puccini, in der nähe von Viareggio): er liebte diese ländliche Welt und fand sie ideal, um seine Hingabe für die Jagd zu pflegen und Remmidemmi mit anderen Künstlern zu machen.

    Hier in Torre del Lago komponierte er seine erfolgreichsten Opern: Manon Lescaut, der erste große Erfolg; die Bohème, vielleicht seine bekannteste Oper; die Tosca, sein erstes historisches Melodrama; Madame Butterfly, seine erste exotische Oper und die Turandot, gespielt in einer Traumwelt.

    Da Giacomo Puccini im Jahr 1924 in Brüssel starb, blieb die Turandot unvollendet.

    Als ich in der Schule war, haben wir einmal ein Jahr ganz lang und ganz tief die Madame Butterfly analysiert. Vielleicht da die Hälfte der Klasse (ich inbegriffen) sich in die Lehrerin verliebt hatte, ist die Madame Butterfly meine liebste Oper. Auf jeden Fall möchte ich euch ihre Handlung kurz zusammenfassen.




    Madame Butterfly





    Gelandet in Nagasaki, entscheidet sich Pinkerton, Beamter der Marine von den U.S.A., sich mit Chōchō-san (japanisches Wort, das bedeutet Madame Butterfly), einer 15 jährigen Geisha, zu verheiraten.
    Leider, wie es das japanische Gesetz erlaubt, verabschiedet sich Pinkerton von Chōchō-san nach einem Monat und kehrt in die U.S.A. zurück.
    Sie verliert ihre Hoffnung aber nicht, ihn wieder zu sehen, und neben ihrem Kind wartet sie auf ihn weiter und weiter.

    Nach drei Jahre kehrt schließlich Pinkerton wieder nach Nagasaki zurück. Die Liebe der Madame Butterfly hatte Recht und sie freut sich schon darüber... Leider ist er aber nicht allein: seine amerikanische Frau ist dabei! Bescheid gegeben von dem Konsul, ist er gekommen, um das Kind mit ihm weg zu holen, damit es eine westliche Ausbildung bekommen kann.

    Erst jetzt versteht es Madame Butterfly: die Enttäuschung ist so groß, dass sie sich entscheidet, Harakiri zu machen, d.h. mit einem besonderen Dolch Selbstmord zu begehen.

    Als Pinkerton es erfasst, ist er von Gewissensbissen zerfressen: er läuft immer schneller, immer schneller zu Chōchō-san, um sie zurückzuhalten: als er da ist, ist es leider zu spät.

    Quelle: www.wikipedia.it