[please redial your call (except you don't mind it or give anybody the creeps worrying about hiding that you mind it so nobody's feelings will be hurt)]

Thursday 31 July 2014

-1 → 0 → 1 → 2 → ...

Ho visto il tempo passare nei numeri e nelle lettere che, scorrendo alla velocità della luce, lasciavano una scia bianca sullo sfondo blu cobalto dello schermo piatto... Quando il programma ha finito di girare, niente più si è mosso, tranne il cursore che lampeggiava, esausto... 


A quel punto ho capito però che, mentre ero seduto lì di fronte al computer per vedere se le mie preghiere erano state esaudite oppure no, in realtà il tempo si era contratto in un punto; è stato poi, a cose finite, quando non avevo più nulla da fare se non riflettere su ciò che era successo, che il tempo ha ripreso a scorrere, langsam und gravitätisch... E inesorabile...

 

Tuesday 29 July 2014

Scrivere

Siamo i soliti tre: io, il foglio bianco e la penna; esso non dice nulla, come sempre, e tiene gli occhi abbassati, o guarda da un'altra parte; io pure non so che pesci prendere; la penna invece mi guarda, timidamente ma mi guarda, con quegli occhi un po' spalancati che oscillano tra l'incredulo-querulo e il fiducioso-imbarazzato: "Farai quello che mi hai promesso di fare, vero?"... "Sì, mi fido di te, lo so che farai quel che mi hai promesso: perdonami se ne ho dubitato"; "Farai quello che mi hai promesso di fare, vero?"... "Sì, mi fido di te, lo so che farai quel che mi hai promesso: perdonami se ne ho dubitato"...

Io lo so che essi mi conoscono bene, oramai, ma esito prima di aprirmi con loro e confessare la mia anal retension... È vero, sono oggetti e quindi qualsiasi spettro di ordine dovrebbe rassicurarli, ma il punto è che alla fine mi sento così intrecciato a loro che non posso fare a meno di credere che la mia pazzia si sia ormai insinuata anche nella loro essenza, animandoli...

Stringo la penna, lei fa una leggera smorfia e i suoi muscoli si tendono: i suoi movimenti cercano di frenare la mia vena, di rallentarla opponendosi a essa; man mano però che il tempo passa e il testo acquista un senso proprio, compiuto, esso fa breccia in essa, aiutandola lentamente a rilassarsi, fino a quando l'abbandono non è completo... A questo punto io, la penna e il foglio siamo un'unica cosa; a questo punto solo qualcosa di esterno come un terremoto o un frusciare di rami in campagna nel primo pomeriggio di una calda giornata d'estate, come un alito di vento discreto sul terrazzo di fronte al mare o uno squillo argentino di telefonino potrebbe interromperci, ma ciò sarebbe come essere scoperti a letto con l'amante: dopo la sorpresa e la vergogna iniziali, in fondo altro non sarebbe che una consacrazione del nostro atto eterno...

Friday 25 July 2014

Cambi di punti di vista

 Il nostro peggior nemico siamo noi


"Girl before a mirror", Pablo Picasso

Di poche parole

Certe volte un pensiero, diventando parola, muore; in questi casi dunque è saggio esser gelosi di sé, tenendo la lingua a freno e  tali tesori per sé... Ma sono assolutamente contro la politica del "farsi i cazzi propri"!!!