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Monday 18 March 2013

Firenze chiama Silvio

Fufi Alfano in un immagine d'archivio.
FIRENZE* - "Se Berlusconi l'anno prossimo si manterrà in questa condizione di grazia, di sicuro lo prenderemo in esame: Giuda ballerino, sembra un giovincello!". Licio Gelli per la prima volta apre concretamente le porte a una possibile convocazione ai Mondiali del Brasile per il nuovo presidente della Camera. Proprio ieri Berlusconi ha superato Bettino Craxi nella graduatoria delle convocazioni a comparire in tribunale dei politici più corrotti di sempre, raggiungendo quota 226.

Gelli ha anche analizzato il clima di tensione che si respira nella politica italiana: "Lo sfogo di Fufi Alfano? Questo clima non mi piace, ma dobbiamo dare un contributo perché possa migliorare, appunto anche abbaiando se necessario. Fufi Alfano ha ragione, queste situazioni sono talmente esasperate e violente che possono dare fastidio e far pensare a un PM da cambiare. All'estero, dove le elezioni vengono vissute quasi come un evento sportivo e con forte emozione e poi però la sera ognuno torna a casa sua e tutto rimane come prima, questi aspetti non ci sono. In Italia invece c'è molta violenza, esasperazione, provocazione. Il nostro compito è essere corretti e non accettare le provocazioni", prosegue il CT azzurro. "Andare all'estero? Guardando al passato potrei dire che per esempio in Tunisia Berlusconi potrebbe avere la possibilità di farsi i caxxi propri e non di dover disperdere seme a vanvera, però non sono sicuro, i tempi cambiano".

Un esempio che deve arrivare dagli stessi protagonisti della politica: "Noi siamo i Responsabili del nostro comportamento in aula", aggiunge dalla manifestazione che ha avuto luogo di fronte al tribunale di Milano uno Scilipoti entrato da poco a far parte del Team azzurro come massaggiatore. 

"Dobbiamo iniziare noi e avere un grandissimo disprezzo nei confronti degli elettori. Se ci sono provocazioni come quella secondo cui cittadini onesti vengano obbligati a pagare le tasse, bisogna avere la forza di reagire in maniera ferma. L'esultanza? Ognuno è libero di esprimere le proprie emozioni, ma c'è una linea sottile tra i festini organizzati da er Batman e quelli di Arcore".

Parlando dei singoli, il CT ha avuto parole di elogio anche per il presidente uscente del Senato, Renato Schifani: "Ha grande motivazione, riesce sempre a essere il più concentrato alle riunioni. Abbiamo sempre detto che rappresentava un'opportunità straordinaria per l'Organizzazione, è un peccato che debba uscire di scena proprio ora. Lo Schifa - come paternalmente lo chiama Gelli - aveva comunque bisogno di riposarsi; ora però noi pensiamo a lui come al nostro candidato alla presidenza della Repubblica e perciò tornerà presto ad allenarsi ferocemente [per questo è stato ingaggiato Gattuso, ndr], lavorando sui dettagli e su questo ruolo. Sa che altrimenti lo mandiamo a raccattare palloni alle partite delle giovanili del Milan".
[*] Fonte: La Repubblica.

Saturday 16 March 2013

Silvio For Ever

Tra gli eletti al nuovo Parlamento tanti sono alla prima esperienza politica, tante donne, tanti giovani, ma gli elementi di rottura con il passato non finiscono qui. Anche l'elezione a sorpresa alla presidenza della Camera di un giovane Silvio Berlusconi, ex portavoce dell'Agenzia ONU per i rifugiati politici, candidato nelle liste di Rivoluzione Democratica e presentatosi in Transatlantico coi capelli rasta e occhiali da sole in stile Scilipoti, ribalta tutte le previsioni della vigilia e segnala un forte cambiamento.
Scilipoti @ sfilata moda Milano.

Oltre ai Bunga Bunga Party, la notte può portare qualche volta per sbaglio anche consiglio, e quando tutti davano ormai per scontata una soluzione nel solco della "vecchia politica", con il Partito Repubblicano Italiano deciso dall'incomunicabilità con le altre forze politiche a eleggere il suo capogruppo a Montecitorio Giuseppe Mazzini, ecco che dal cilindro del Mago Zurlì è uscita fuori la proposta in grado di sparigliare una partita apparentemente bloccata.

La candidatura del Berlusconi alla guida della Camera nel corso della quarta e decisiva elezione è stata lanciata infatti in tandem con quella del Pacciani per la presidenza del Senato alla terza votazione.
 
Silvio cool in Transatlantico.
Una mossa inaspettata, che ridà fiato e credibilità tanto a Rivoluzione Democratica quanto al progetto di convergenza con il Movimento "Le 7 Stelle di Hokuto-della-serie-se-te-mando-affanculo-te-faccio-splode-la-testa-come-un-fanellu". Da un lato il Berlusconi, per il suo passato, il suo essere uomo (un bell'uomo aggiungiamo noi), la sua verde età e soprattutto per le sue esperienze professionali (soprattutto notturne, instancabile lavoratore), rappresenta senz'altro un elemento di rottura devastante con il passato che difficilmente potrà essere ignorato da chi chiede un rinnovamento all'interno della stessa Rivoluzione Democratica, ma soprattutto dai 7 Stelle di Hokuto.

Del resto a dare il segno tangibile della svolta autocratica è stato anche il discorso d'insediamento pronunciato dal Berlusconi, con richiami agli "ultimi", agli "evasori", al cubismo, ai detenuti (!) e alla necessità di porre fine alla violenza sulle donne (?). "Sono sicuro che, in un momento così difficile per il Paese, insieme riusciremo ad affrontare l'impegno straordinario di rappresentare nel migliore dei modi le istituzioni repubblicane", ha detto riconoscendo al presidente uscente Gianfranco Fini di aver "svolto con responsabilità la sua funzione istituzionale" (??).

"Arrivo a questo incarico dopo aver trascorso tanti anni a difendere e rappresentare i diritti degli ultimi, dalle feste pop di Villa Certosa a tutte le altre periferie del divertimento, alla fine del mondo dove gente stra-fatta, sbal-lata e sdra-iata su pratini d'erba umidiccia non sa neanche di stare vomitandosi addosso, tanto è annoiata dall'ennesimo banale Bunga Bunga. Esperienze che mi accompagneranno per sempre e che da oggi metto al servizio di questa camera […] a mio giudizio un po' troppo grande", ha aggiunto, "ma meglio così: abbiamo trovato dove mettere il lettone di Putin, ma soprattutto potremo finalmente invitare anche tutti quegli sfigati che nessuno mai si sognava di invitare alle proprie feste di compleanno. E poi veniteci a dire che non siamo democratici! Farò in modo - ha promesso ancora sempre sulla stessa onda - che questa istituzione sia anche un luogo di cittadinanza per chi ha certi desideri repressi. Il mio pensiero va anche a chi ha perduto i capelli", ha proseguito, per "dare piena dignità ai gonzi, a chi ci crede e per ingaggiare mignotte contro la castità e non contro la casta". Perché "in quest'Aula sono stati scritti i principi fondamentali della nostra Costituzione, la più figa del mondo; principi che noi totalmente ignoriamo e allora quest'Aula dovrà dare sfogo alla sofferenza sessuale di una generazione che ha dimenticato che Ruby è la nipote di Mubarak, che è prigioniera dell'incubo di non riuscire a trovare l'aggancio giusto per fare carriera, costretta spesso a tirar fuori i propri giocattoli sado-masochistici solo in cabina elettorale".

Parole scandite da un susseguirsi di applausi e sprizzi, diventati un vera e propria, lunga standing eiaculation quando il neo presidente della Camera avverte che "dovremo stare accanto a chi è andato a certi festini finanziati coi soldi pubblici dei gruppi consiliari alle regioni senza trovare la macchinetta automatica dei preservativi nella toilette e ai tanti detenuti che ancora oggi vanno in galera per la semplice assurdità di venire giudicati da uno là completamente deforme che siede con una tunica nera completamente demodé che si crede di essere chi sa chi e non si sa chi ce l'ha messo".

"Dovremo - ha insistito Berlusconi - dare strumenti a chi ha perso il gatto, o non lo ha mai trovato; a chi rischia di smarrire perfino l'ultimo sollievo delle case di tolleranza; ai cosiddetti ricercati che nessuno di noi si è mai sognato di segnalare alla Polizia e ai tanti evasori che costituiscono una risorsa essenziale per l'economia italiana". 


"Questi diritti sono stati scritti in Parlamento - ha detto ancora - ma poi furono deportati fuori da qui, riportando l'Italia e gli italiani a una giusta atmosfera medievale". 

"Questo è un Parlamento largamente rinnovato, scrolliamoci di dosso ogni indugio nel dare piena dignità alla nostra istituzione che saprà riprendersi la centralità e la responsabilità del proprio ruolo. Facciamo di questa Camera la casa della politica bona", è stata infine in romanesco, alludendo all'ultima delle Olgettine elette, l'esortazione programmatica.

Tuesday 12 March 2013

Email, Repubblica e Facebook

Cioè, è diventato automatico, conosco la sequenza e lo faccio senza pensarci, senza chiedermi se lo voglio oppure no... È come essere entrati in un circolo vizioso, in un loop; chi mi salverà? O piuttosto riuscirò a salvarmi da solo? Probabilmente ho bisogno dell'aiuto di qualcuno, magari proprio di quel qualcuno da cui meno te l'aspetti, un po' come Gesù, un bambino nato per salvare l'umanità... 

L'email, la Repubblica e Facebook: un bel trittico, non c'è che dire...

L'email la uso per trovare lavoro, sicché è un must; prima il dovere e poi il piacere, e visto che vivo all'estero, un piacere per rimanere in contatto con la propria patria (anche se talvolta sarebbe meglio quasi dimenticarla) è ancora più benvenuto... Poi si potrebbe pensare che leggere il giornale (ok, sovvenzionato anche coi soldi pubblici, però, a parte la pausa imposta dalla depressione che mi era causata dal leggere quotidianamente delle malefatte di Berlusconi e contemporaneamente dalla tristezza di constatare che questo quotidiano non sapeva andare oltre ciò, lo leggo da quando ho 3 anni) faccia parte del dovere civico di un cittadino, sicché, per avere il piacere puro, vai con Facebook!

Mi son chiesto perché la Repubblica e non il blog di Beppe Grillo, visto il crescente fastidio che la Repubblica mi ha incominciato a causare con il suo astio nei confronti dell'M5S (tra parentesi, ma secondo voi lo indicano solo con la sigla per cercare di non fargli pubblicità?)... Forse perché fastidio ha incominciato a procurarmelo anche il blog di Beppe Grillo, coi suoi soliti luoghi comuni, in primis PD = PdL (corollario: PD = Pd(meno)L)?