[please redial your call (except you don't mind it or give anybody the creeps worrying about hiding that you mind it so nobody's feelings will be hurt)]

Thursday 4 December 2014

La sella

Assiepato su una sella: visto lungo una direzione, mi trovo coperto, nascosto (volontariamente!) in un punto di equilibrio - tana in cui lecco le mie ferite per riprendermi - ma, visto dalla direzione perpendicolare, sono a un passo dall'abisso e niente mi separa da esso, forse solo il caso... Il caso di un alito di vento che, chissà perché, non si è ancora alzato...

Forse sono io a cercarmi questo tipo di situazioni: alla fine non è questa una figura che bene descrive (quasi matematicamente o, meglio, geometricamente) ciò che chiamiamo invecchiare tranquillamente fino a morirne, di vecchiaia, morirne in maniera quasi impercettibile, un giorno, anche se, a ben pensarci, che cosa ci separava ancora, in effetti, dal Gran Passaggio (quasi un paradosso)? Perché la morte è sinonimo di vita, e il caos è generatore di ordine, è fecondo... Equilibrio dinamico... Tempo speso a decidere come spendere tempo da spendere per decidere come spendere tempo da spendere per decidere come spendere tempo... Da ammazzare! 

Tempo da ammazzare... O è il tempo ad ammazzare noi? La morte si dà soltanto una volta che la vita si sia generata... Paradosso vitale o ignoranza cosmica (se non peggio presunzione)? Mix di stili, mi piace: alterità, flessibilità, ecletticità, capacità di adattarsi a nuove situazioni, la teoria evoluzionista di Darwin, l'inglese alle superiori, Giacomo Leopardi, gli amori non sbocciati, la maturità, capire, avere il coraggio, ricominciare...  

Thursday 25 September 2014

TTIP

Dio denaro, Dio denaro, Dio denaro: il Dio denaro è il mio Dio! Farò di tutto per servirLo! Rispetterò la legge solo per convenienza, solo nella misura in cui il non rispettarla mi procuri un danno più grande del rispettarla. Il denaro è la mia unica legge, il mio unico Dio! Tutto in funzione di Esso, e tutto il resto viene dopo! Anzi, il resto non esiste! Esiste solo il Dio denaro, ed il piacere che il Dio denaro può offrirmi, garantirmi, e se gli altri crepano di fame e si ammazzano, chi se ne frega? L'importante è che non ci crepi io di fame, l'importante è che io possa essere vicino al Dio denaro, che possa sedere alla Sua destra: lo servirò, lo riverirò, lo idoleggerò: sarà il mio unico Dio!

Wednesday 10 September 2014

You & me


"Les philosophes inventent les Révolutions, les Héros  les font et les Zéros les profintent" hat Ernest Mazimpaka am Ende seiner Email geschrieben (diese Art of messages nach dem "--" that the Sender der Email uses to try to succinctly describe the Weltanschaung whereby they interpret the world). Un punto di vista un po' parziale, would I say, as if you and me were not the same person!

Friday 29 August 2014

Il sonnambulo

Ieri notte mentre dormivo ho sognato che i numeri erano tutti in disordine, non più in fila, così alle 4 mi sono alzato e ho scritto un programma in C++ per rimetterli a posto; alla fine erano le 6 quando sono ritornato a letto, ma allora il programma girava e così ho potuto dormire sonni tranquilli...

Tuesday 26 August 2014

Il partigiano Johnny

:"Professore, mi scusi se glielo chiedo in maniera così diretta, ma lei Il partigiano Johnny di Beppe Fenoglio l'ha mai letto? No, glielo chiedo perché, se non l'ha mai letto, allora you should do it! Il partigiano Johnny lo sto leggendo and it made me think of you, of you when you say che la xxx si vede dai dettagli. Il partigiano Johnny è di una esattezza frattale, non sto esagerando, frattale dico! Senza che la lettura ne risulti appesantita... Forse leggermente appesantita, sligthly, ma non un po'... Leggermente infatti è un po', ma senza esserlo troppo; un po' invece è leggermente un po' più che leggermente, ma, assolutamente, non ancora, neanche lontanamente, troppo! 

Sunday 17 August 2014

Biografia di Charlie Parker

Charlie Parker è nella stanza dei bottoni; nella stanza dei bottoni dove si trova Charlie Parker c'è un'ampia finestra pavimento-soffitto che dà sulla via sottostante e sul retrostante parco con lago; nel parco praticamente sottostante il palazzo dove si trova la stanza dei bottoni dove si trova Charlie Parker c'è un padre che fa jogging col suo figlio di circa 11 anni, una mamma che spinge un passeggino, un uomo con cappello di stoffa scozzese, pipa e cane di razza al guinzaglio e molto altro materiale umano ancora; nella stanza dei bottoni dove si trova Charlie Parker che guarda nel parco con lago sottostante la gente quello che fa, Charlie Parker guarda fuori dall'ampia finestra pavimento-soffitto nel parco sottostante per scrutare la gente che fa, non partecipando così - de facto - alla discussione che nella stanza dei bottoni sta avendo luogo. La discussione che sta avendo luogo nella stanza dei bottoni, dove si trova Charlie Parker che guarda di fuori dalla finestra nel parco con lago di sotto la gente che fa, è noiosa e perciò Charlie Parker vi sta partecipando solamente passivamente (alla riunione). 

In mezzo alla stanza dei bottoni, dove sta avendo luogo una riunione a cui Charlie Parker partecipa solamente passivamente, campeggia un tavolo lucido di marmo, in sintonia con la luminosità della stanza che la grande finestra pavimento-soffitto, da cui Charlie Parker sta guardando di fuori, le dona. Nella stanza dei bottoni, dove sta avendo luogo una noiosa riunione, c'è un massiccio tavolo di marmo in mezzo, ma intorno nessuna sedia. Intorno al massiccio tavolo di marmo, che campeggia in mezzo alla riunione al 6° piano del noioso palazzo che campeggia passivo di fronte al parco con lago, stanno in piedi i bottoni che partecipano alla riunione - Charlie Parker compreso - solo che, mentre gli altri partecipanti discutono animatamente e rumorosamente, Charlie Parker guarda di fuori dall'ampia finestra, un po' assente, la gente che fa di sotto nel parco per passare il tempo. Charlie Parker partecipa formalmente a una riunione di bottoni, ma in effetti è estraniato; tuttavia, ciò non ha nulla a che fare col consumo di droghe, infatti Charlie Parker non ha ancora incominciato a farne uso.

C'è una riunione in mezzo al tavolo di un noioso parco in cui la gente va a fare jogging, ma le droghe non vi sono state invitate; le droghe, che non partecipano alla riunione dei bottoni sopra il cui tavolo di marmo Charlie Parker si è issato per vedere meglio che cosa la gente fa giù sotto al parco, se ne stanno innocenti come teenager nel parco, sedute su di una panchina a discutere animatamente e rumorosamente come gli emigrati la domenica quando si riuniscono all'aperto. Le droghe giù al parco, mentre ha luogo una noiosissima riunione di tavoli pesanti in mezzo a bottoni soffitto-pavimento che discutono animatamente & rumorosamente alle spalle di un CP che, distratto, guarda giù dalla finestra che fa la gente per strada laggiù seduta su di una panchina come teenager innocenti, non sono ancora droghe nel senso comune del termine, ovvero sono un po' come Adamo ed Eva prima di essere scacciati dal paradiso terrestre.

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
  
Mentre i partecipanti della noiosissima riunione, che stava avendo luogo nella stanza dei bottoni al 6° piano di un grigio palazzo in cemento che dominava il parco con lago sottostante dove la gente stava facendo sport, cercavano arrogantemente di avere la meglio gli uni sugli altri aumentando il volume della voce per parlarsi sopra, CP, che fino ad allora aveva distrattamente guardato fuori dall'ampia finestra pavimento-soffitto osservando ciò che la gente stava più o meno facendo giù sotto al parco, si staccò d'un tratto dall'ampia vetrata della finestra pavimento-soffitto e, a essa dando le spalle, prese al volo un sassofono che da dietro le quinte gli fu passato mentre la telecamera inquadrava momentaneamente un altro punto e attaccò a suonare. E fu così che il pianeta, su cui a un certo punto del tempo e in un punto della sua superficie precisato non meglio che come una stanza dei bottoni al 6° piano di un palazzo in cemento sovrastante un parco con lago in cui stava avendo luogo una noiosissima riunione, iniziò a girare su se stesso; solo qualcuno che si trovava nel parco con lago dove stava facendo jogging lo notò, e fu così che trovò l'ispirazione per dichiarare il proprio amore il giorno dopo a scuola o in ufficio alla ragazza o donna di cui si era innamorato... 

Thursday 31 July 2014

-1 → 0 → 1 → 2 → ...

Ho visto il tempo passare nei numeri e nelle lettere che, scorrendo alla velocità della luce, lasciavano una scia bianca sullo sfondo blu cobalto dello schermo piatto... Quando il programma ha finito di girare, niente più si è mosso, tranne il cursore che lampeggiava, esausto... 


A quel punto ho capito però che, mentre ero seduto lì di fronte al computer per vedere se le mie preghiere erano state esaudite oppure no, in realtà il tempo si era contratto in un punto; è stato poi, a cose finite, quando non avevo più nulla da fare se non riflettere su ciò che era successo, che il tempo ha ripreso a scorrere, langsam und gravitätisch... E inesorabile...

 

Tuesday 29 July 2014

Scrivere

Siamo i soliti tre: io, il foglio bianco e la penna; esso non dice nulla, come sempre, e tiene gli occhi abbassati, o guarda da un'altra parte; io pure non so che pesci prendere; la penna invece mi guarda, timidamente ma mi guarda, con quegli occhi un po' spalancati che oscillano tra l'incredulo-querulo e il fiducioso-imbarazzato: "Farai quello che mi hai promesso di fare, vero?"... "Sì, mi fido di te, lo so che farai quel che mi hai promesso: perdonami se ne ho dubitato"; "Farai quello che mi hai promesso di fare, vero?"... "Sì, mi fido di te, lo so che farai quel che mi hai promesso: perdonami se ne ho dubitato"...

Io lo so che essi mi conoscono bene, oramai, ma esito prima di aprirmi con loro e confessare la mia anal retension... È vero, sono oggetti e quindi qualsiasi spettro di ordine dovrebbe rassicurarli, ma il punto è che alla fine mi sento così intrecciato a loro che non posso fare a meno di credere che la mia pazzia si sia ormai insinuata anche nella loro essenza, animandoli...

Stringo la penna, lei fa una leggera smorfia e i suoi muscoli si tendono: i suoi movimenti cercano di frenare la mia vena, di rallentarla opponendosi a essa; man mano però che il tempo passa e il testo acquista un senso proprio, compiuto, esso fa breccia in essa, aiutandola lentamente a rilassarsi, fino a quando l'abbandono non è completo... A questo punto io, la penna e il foglio siamo un'unica cosa; a questo punto solo qualcosa di esterno come un terremoto o un frusciare di rami in campagna nel primo pomeriggio di una calda giornata d'estate, come un alito di vento discreto sul terrazzo di fronte al mare o uno squillo argentino di telefonino potrebbe interromperci, ma ciò sarebbe come essere scoperti a letto con l'amante: dopo la sorpresa e la vergogna iniziali, in fondo altro non sarebbe che una consacrazione del nostro atto eterno...

Friday 25 July 2014

Cambi di punti di vista

 Il nostro peggior nemico siamo noi


"Girl before a mirror", Pablo Picasso

Di poche parole

Certe volte un pensiero, diventando parola, muore; in questi casi dunque è saggio esser gelosi di sé, tenendo la lingua a freno e  tali tesori per sé... Ma sono assolutamente contro la politica del "farsi i cazzi propri"!!!

Friday 16 May 2014

Saranno famosi?

Cara redazione di Blob,

Lo so, lo so, lo so benissimo che ognuno vi avrà segnalato il proprio pezzo presentandovelo come speciale e quindi imperdibile e che perciò dovrei astenermi dal dire una cosa simile a riguardo di quello mio, di pezzo. Il fatto, tuttavia, è che esso lo è veramente, speciale e quindi imperdibile!
Ciò mi pone di fronte a un problema di comunicazione di natura logica di non facile soluzione (un po' come quello che nell'antichità, al ritorno dal padre dalla guerra, possedeva le vele soltanto del colore sbagliato)... 

Posso concedere che probabilmente non si tratti di tutti pezzi televisivi (dettaglio a cui comunque non sarebbe difficile porre rimedio), ma se considererete il momento drammatico che la nostra Nazione si trova a vivere, dovrete allora questa volta voi, a vostra volta, con me convenire che una serie sui Padri Fondatori della Patria potrebbe essere più di ogni altra cosa, cura o palliativo proprio quello di cui più assolutamente abbiamo bisogno.
Di questa serie, la quale non esiste ancora, vi propongo qui il primo numero: un Personaggio contemporaneo, prima di andare ad allacciarsi alle radici più profonde del nostro Paese, avrà sicuramente un impatto e una presa più forte sulle nuove generazioni, riuscendo così ad attrarle - non è forse il male che dilania l'Italia odierna l'assenza di partecipazione?

Dopo un breve riassunto romanzato delle ultime ore da libero passate dal Nostro, dei concitati momenti dell'ingiustissimo arresto e un primo piano messo a fuoco sullo struggente dolore e sulle lacrime versate da sua moglie, il video si chiude, in un crescendo turbinoso che fa girare la testa, con la biografia dell'eroe, dalla pancia della mamma fino al sacrificio finale, con un sottilissimo riferimento alle origini di Blob.

So di possedere un talento fuori dalla norma come regista visionario della nostra epoca; tuttavia, per poterlo dispiegare, questo talento ha bisogno prima di essere scoperto e coltivato: sono un fisico teorico stufo di passare le ore delle mie giornate interminabili seduto di fronte a un monitor a calcolare traiettorie di elettroni e muoni!

Buona visione:

   

Tschüss Hanna

Es tut uns mehr Weh, wenn diejenigen weg gehen, die wir immer da haben möchten, um ihnen unsere gute Nachrichten erzählen zu können.

Tschüss Hanna, Dankeschön für deine Großzügigkeit, für deine häufige gute Laune und gute Fahrt weiter.

'sto CD

- "Allora, t'è piaciuto 'sto CD che t'ho dato?", disse molto lentamente lo smilzo. 
- "Mah, carino...", risposi, cercando di essere gentile, ma riscontrando io stesso il tono falso delle mie parole. 
- "Mmm, carino dici?", chiese lui retoricamente conferma, aspirando ad occhi chiusi.
A questo punto decisi che non mi sarebbe convenuto non giocare a carte scoperte: -"In effetti non si tratta precisamente proprio di quello che cercavo...", ammisi. Poi, dopo una breve sosta, continuai: "'sta musica è rotonda, io ho bisogno di qualcosa di lineare, con un inizio e una fine come una storia", feci il segno di una retta che si allungava con i due indici, "invece questo è ritmo puro quasi, è circolare... È perfetto! Però la perfezione...", un attimo di esitazione prima di mettere il carico da 11 - "la perfezione mi annoia, mi soffoca... Questa  musica è etnica, io cerco qualcosa di tribale... È armoniosa, è come un ritornello rimato, orecchiabile, ma io ho bisogno di qualcosa di essenziale invece... Potrebbe essere il jingle di una pubblicità di successo che interrompe un film, ma io vorrei avere la colonna sonora del film stesso...".
Un sorriso si stampò lentamente sulla faccia dello smilzo. Questo era il segno che avevo fatto centro.

Friday 9 May 2014

Badanti loro o sbadati noi?

Lavoriamo e andiamo di corsa per tutta la vita per poter pagare - quando sarà ora, possibilmente il più tardi possibile o anche mai - una persona residente all'estero - la quale probabilmente neanche capisce la nostra lingua dunque - che sia disponibile a venire nel nostro Paese per prendersi cura, letteralmente giorno e notte, dei nostri genitori che abbiamo lasciato soli perché c'abbiamo troppo da fare, dobbiamo lavorare. Che senso ha tutto questo?
Io penso che dobbiamo recuperare il senso della famiglia e anche quello della comunità in genere e smettere di prescindere da uno stile di vita in cui non ci si prenda cura delle persone vicine. Inoltre, il fatto che ci sia una parte di mondo dove viene immagazzinata una ricchezza che viene spesa per portare delle persone, pronte a partire dall'oggi al domani - abbandonando dunque anch'esse le loro famiglie e le loro terre dove tale ricchezza manca - in un posto che non conoscono per assistere delle persone estranee, sia indice di qualcosa di perverso nell'economia del mondo.

Thursday 10 April 2014

L'incontro

Scese rapidamente le cinque scale che dalla mia abitazione approdavano sul marciapiede largo su cui chiome immense di platani, dalle foglie di un verde scuro e lucente, gettavano un'unica ombra ininterrotta di protezione dai pungenti raggi estivi di quel primo pomeriggio d'afa opprimente di mezza estate, mi lanciai all'inseguimento dell'appuntamento che da lungo tempo stavo ormai inseguendo. Giunto di fronte all'edificio ove l'incontro avrebbe avuto luogo - un muto edificio grigio in cemento con finestre nere e squadrate - salii i gradini fino al portone a vetri rotante che spinsi con energia; quindi, seguendo le indicazioni del messaggio che avevo ricevuto, salii di altri quattro piani. Quando fui di fronte alla porta della stanza che mi era stata indicata, la mia maglietta di cotone fino era ormai diventata zuppa di sudore e lasciava perciò intravedere tutto; tuttavia, a causa della natura di quell'incontro, essere bagnati non rappresentava un problema; però, nonostante avessi disperatamente corso, un'altra situazione imbarazzante non riuscii a evitarla, e cioè quella di arrivare in ritardo a un appuntamento, per di più con degli sconosciuti.
Per la precisione credo che saremmo stati poco più di una dozzina. Tutti gli altri erano già nudi: appena entrato, tutti si girarono a guardarmi, anzi a fissarmi.

Interpretazioni psicologico-comportamentali

È la volontà di risalire da B proprio ad A, non la prova B stessa, la quale in sé non dimostra nulla, che è indice delle vere intenzioni, se non di un progetto preorganizzato, almeno di un pregiudizio...

Thursday 2 January 2014

Der Meister und Margarita/1

Das ist 'ne Frage von Rhythmus und Appetitlosigkeit. Wie bin ich darauf gekommen, keine Ahnung: Ich kann mir nur daran erinnern, dass ich lief und dann lag ich in Bett in einem Krankenhaus in der Nähe von der Wohnung der Schwester meiner Frau... Als sie zu mir gekommen sind, genau mich zu besuchen, war es Abend; ich dachte, sie müsse leiser sprechen, sie taten's aber nicht; die andere Patienten allerdings - komischerweise - protestierten nicht und wachten auf auch nicht...
 
Aber ich wusste, es sei mir wichtig, und das reichte mir. Die Straße von Gott sind unzählbar, sagen sie, nur eine aber reicht's, um dahin anzukommen... Außerdem muss man nicht alles wissen, ein bisschen kann man sich auf die andere verlassen...
 
Sie waren in Weiß angezogen... Wie viele sie waren, konnte ich leider nicht feststellen... Sie lächelten gleichartig und sie bewegten sich alle zusammen sehr ordentlich und schnell, wie die Teile eines Motors. Sie alle waren Männer und haben meine Pläne gestört: nämlich hatte ich noch mit einem Paar Tage gerechnet, aber, weil sie schon aufgetaucht waren, musste ich meine Flucht antizipieren und ich bin umgehend nach oben wie ein Flugzeug abgeflogen und raus aus dem Fenster geflohen.

Der Mond schiente kalt und somit konnte ich mir den ganzen Garten anschauen, die große Linde auch - im Gegenlicht aber. Nachdem ich über den Fluss war, bin ich auf das Dach des Schlosses gelandet. Die Landung war sanft und bequem, auch wenn ich ein bisschen laufen gebraucht habe, mein Trägheitsmoment langsam zu vergeuden. Ich habe mir hinter der Tür gesteckt, die in den Turm führ, und sofort, als ich sicher war, dass niemand dabei war, bin ich in den Treppenhaus gegangen: einen Blick vom Turm aus habe ich auch geworfen: das Garten schien zu sein, wie ich vorher studiert hatte.
 
Es war Nacht und anscheinend schliefen alle... Trotzdem konnte ich den Druck nicht aufrechterhalten, da ich keine zweite Möglichkeit gehabt hätte...