Il finale de "Il partigiano Johnny", di Beppe Fenoglio, mi ha fatto venire l'angoscia, sembrando, dopo pericoli e stenti sempre più grandi, di avercela finalmente fatta... Ma probabilmente è giusto così, perché, pur essendomi affezionato a Johnny e identificato in lui, se non fosse morto, la misura della tragedia della guerra voluta dai nazisti e dai fascisti non ci avrebbe raggiunto a pieno, né l'eroicità del sacrificio partigiano (e naturalmente alleato).
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