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Saturday 16 March 2013

Silvio For Ever

Tra gli eletti al nuovo Parlamento tanti sono alla prima esperienza politica, tante donne, tanti giovani, ma gli elementi di rottura con il passato non finiscono qui. Anche l'elezione a sorpresa alla presidenza della Camera di un giovane Silvio Berlusconi, ex portavoce dell'Agenzia ONU per i rifugiati politici, candidato nelle liste di Rivoluzione Democratica e presentatosi in Transatlantico coi capelli rasta e occhiali da sole in stile Scilipoti, ribalta tutte le previsioni della vigilia e segnala un forte cambiamento.
Scilipoti @ sfilata moda Milano.

Oltre ai Bunga Bunga Party, la notte può portare qualche volta per sbaglio anche consiglio, e quando tutti davano ormai per scontata una soluzione nel solco della "vecchia politica", con il Partito Repubblicano Italiano deciso dall'incomunicabilità con le altre forze politiche a eleggere il suo capogruppo a Montecitorio Giuseppe Mazzini, ecco che dal cilindro del Mago Zurlì è uscita fuori la proposta in grado di sparigliare una partita apparentemente bloccata.

La candidatura del Berlusconi alla guida della Camera nel corso della quarta e decisiva elezione è stata lanciata infatti in tandem con quella del Pacciani per la presidenza del Senato alla terza votazione.
 
Silvio cool in Transatlantico.
Una mossa inaspettata, che ridà fiato e credibilità tanto a Rivoluzione Democratica quanto al progetto di convergenza con il Movimento "Le 7 Stelle di Hokuto-della-serie-se-te-mando-affanculo-te-faccio-splode-la-testa-come-un-fanellu". Da un lato il Berlusconi, per il suo passato, il suo essere uomo (un bell'uomo aggiungiamo noi), la sua verde età e soprattutto per le sue esperienze professionali (soprattutto notturne, instancabile lavoratore), rappresenta senz'altro un elemento di rottura devastante con il passato che difficilmente potrà essere ignorato da chi chiede un rinnovamento all'interno della stessa Rivoluzione Democratica, ma soprattutto dai 7 Stelle di Hokuto.

Del resto a dare il segno tangibile della svolta autocratica è stato anche il discorso d'insediamento pronunciato dal Berlusconi, con richiami agli "ultimi", agli "evasori", al cubismo, ai detenuti (!) e alla necessità di porre fine alla violenza sulle donne (?). "Sono sicuro che, in un momento così difficile per il Paese, insieme riusciremo ad affrontare l'impegno straordinario di rappresentare nel migliore dei modi le istituzioni repubblicane", ha detto riconoscendo al presidente uscente Gianfranco Fini di aver "svolto con responsabilità la sua funzione istituzionale" (??).

"Arrivo a questo incarico dopo aver trascorso tanti anni a difendere e rappresentare i diritti degli ultimi, dalle feste pop di Villa Certosa a tutte le altre periferie del divertimento, alla fine del mondo dove gente stra-fatta, sbal-lata e sdra-iata su pratini d'erba umidiccia non sa neanche di stare vomitandosi addosso, tanto è annoiata dall'ennesimo banale Bunga Bunga. Esperienze che mi accompagneranno per sempre e che da oggi metto al servizio di questa camera […] a mio giudizio un po' troppo grande", ha aggiunto, "ma meglio così: abbiamo trovato dove mettere il lettone di Putin, ma soprattutto potremo finalmente invitare anche tutti quegli sfigati che nessuno mai si sognava di invitare alle proprie feste di compleanno. E poi veniteci a dire che non siamo democratici! Farò in modo - ha promesso ancora sempre sulla stessa onda - che questa istituzione sia anche un luogo di cittadinanza per chi ha certi desideri repressi. Il mio pensiero va anche a chi ha perduto i capelli", ha proseguito, per "dare piena dignità ai gonzi, a chi ci crede e per ingaggiare mignotte contro la castità e non contro la casta". Perché "in quest'Aula sono stati scritti i principi fondamentali della nostra Costituzione, la più figa del mondo; principi che noi totalmente ignoriamo e allora quest'Aula dovrà dare sfogo alla sofferenza sessuale di una generazione che ha dimenticato che Ruby è la nipote di Mubarak, che è prigioniera dell'incubo di non riuscire a trovare l'aggancio giusto per fare carriera, costretta spesso a tirar fuori i propri giocattoli sado-masochistici solo in cabina elettorale".

Parole scandite da un susseguirsi di applausi e sprizzi, diventati un vera e propria, lunga standing eiaculation quando il neo presidente della Camera avverte che "dovremo stare accanto a chi è andato a certi festini finanziati coi soldi pubblici dei gruppi consiliari alle regioni senza trovare la macchinetta automatica dei preservativi nella toilette e ai tanti detenuti che ancora oggi vanno in galera per la semplice assurdità di venire giudicati da uno là completamente deforme che siede con una tunica nera completamente demodé che si crede di essere chi sa chi e non si sa chi ce l'ha messo".

"Dovremo - ha insistito Berlusconi - dare strumenti a chi ha perso il gatto, o non lo ha mai trovato; a chi rischia di smarrire perfino l'ultimo sollievo delle case di tolleranza; ai cosiddetti ricercati che nessuno di noi si è mai sognato di segnalare alla Polizia e ai tanti evasori che costituiscono una risorsa essenziale per l'economia italiana". 


"Questi diritti sono stati scritti in Parlamento - ha detto ancora - ma poi furono deportati fuori da qui, riportando l'Italia e gli italiani a una giusta atmosfera medievale". 

"Questo è un Parlamento largamente rinnovato, scrolliamoci di dosso ogni indugio nel dare piena dignità alla nostra istituzione che saprà riprendersi la centralità e la responsabilità del proprio ruolo. Facciamo di questa Camera la casa della politica bona", è stata infine in romanesco, alludendo all'ultima delle Olgettine elette, l'esortazione programmatica.

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